Gennaio 2024.
Un bel regalo questi voli per Hong Kong.
Sono trascorsi tanti anni dallo stop over in questa città, all’epoca la destinazione finale era l’Australia...
Vidi ben poco, diluviava, poche davvero le ore che dedicammo.
Quindi ci torno ben volentieri, per visitarla e coglierne tutti gli aspetti.
Il vettore Cathay Pacific si dimostra attento, confortevole l’aeromobile, certamente il viaggio è lungo anche con volo diretto, noi abbiamo optato per la partenza di sabato con arrivo la domenica e rientro il mercoledì notte sul giovedì, 4 giorni pieni con tre notti.
Soggiorniamo nella penisola di Kowloon e volutamente, mi sembra la parte più autentica: l’hotel Cordis vanta una posizione eccezionale, come il servizio, la ristorazione, in particolare la colazione è un qualcosa di davvero superlativo, non sempre anche i cinque stelle hanno un approccio così… gustoso e attento.
Ci avvaliamo del comodissimo servizio di bus, fermata a tre minuti dall’hotel, ceck in, e ci mettiamo subito all’opera visitando il Flower, Ladies e Bird Market.
La prima sensazione è quella che queste attrazioni abbiano perso gran parte del loro folclore e del loro fascino, comunque siamo in un vortice di luci e di tantissima gente, subito ci rendiamo conto che non vi sono occidentali ma la cosa ci diverte, ci sentiamo dei piccoli esploratori di una parte di mondo molto particolare.
La sera decidiamo di fare street food a Temple Market, gli odori sono fortissimi, io non riesco a mangiare nei banchetti ma optiamo sempre per un qualcosa di moltooooo autentico; volutamente non ci soffermiamo sulla pulizia dei tavolini, un po’ manchevole ma ci sta, questa zona è tutta così ma è anche il suo bello, ci accomodiamo e mangiamo dei noodles gustosissimi, del pesce, intanto un signore cinese con entusiasmo ci dice che questo è il miglior posto di tutta HK!
Stremati torniamo in hotel pronti per l’indomani: la mattinata ci vede fare la traversata di 10mn circa da Tsim ShaTsui all’isola di HK: lo sky line è bellissimo, 21 gradi, cielo azzurro, tanti i grattacieli alcuni anche dalle forme bizzarre; prendiamo il bus hop on hop off, desideriamo andare fino a Stanley Market per godere dei paesaggi della costa, vedere le spiagge, anche qui certamente la pandemia ha fatto il suo, e ha fortemente impoverito anche questo tipo di offerta.
Intanto ci rendiamo conto non solo della pulizia che regna ovunque, neanche un mozzicone di sigaretta, niente di niente e tutto funziona: dai bus, ai coloratissimi tram, ai treni, alle funivie alla metropolitana.
La sera decidiamo di assistere allo spettacolo Symphony of Lights, uno show di luci e suoni a cui prendono parte 45 edifici di HK e Kowloon.
Il miglior punto dal quale vedere lo spettacolo si trova a Tsim Sha Tsui, tra la Avenue of Stars e il Cultural Centre.
Tante persone optano per minicrociere, noi siamo felici, nonostante il vento, di goderci lo spettacolo così; la musica è coinvolgente e godiamo di un bel momento, poi arriviamo fino alla statua di Bruce Lee, e io mi cimento in pose davvero molto competitive…
Decidiamo di cenare nelle immediate vicinanze, i prezzi qui sono decisamente sopra la media ma direi che tutta la zona di HK prevede un pessimo rapporto qualità prezzo, mangiare bene costa e parecchio!!
Abbiamo giornate piene, subito la mattina seguente siamo in funivia, 25 mn di bellissimo skyline, per raggiungere Po Lin, il monastero piu importante di HK posizionato nel punto piu alto di Lantau.
Visitiamo il piccolo villaggio commerciale e poi saliamo i 368 scalini che ci separano dal Grande Buddha, è un susseguirsi di turisti e fedeli cinesi, il paesaggio è suggestivo il cima mistico e anche noi in piena serenità offriamo incenso… il tempo scorre e Tai O, tranquillo villaggio di pescatori che sembra essersi fermato nel tempo, ci aspetta.
Attimi di vita quotidiana, scorci bucolici da cartolina, e poi i delfini ! sorpresa davvero inaspettata, chiude questo pomeriggio tanto bello quanto surreale.
Manca poco alla fine di questo straordinario break di gennaio, e non possiamo andarcene senza salire, con il Peak Tram, famosa funicolare, fino allo Sky Terrace: fantastiche le vedute di HK, Victoria Harbour, Kowloon, delle isole circostanti nel Mare Cinese Meridionale… purtroppo non siamo fortunati, dapprima piove poi un po’ di tregua ma con tante nuvole, ma il momento è ORA e va goduto così com’è.
Ultima tappa della giornata Abardeen, un villaggio d pescatori in cui la maggior parte della popolazione vive in case galleggianti, di grande impatto il contrato con i grattacieli da cui è circondata.
Decidiamo di fare un giro della baia in barca con la simpatica Fuizzin che guida con passione il suo sampan tra giunche pescherecci e case galleggianti, ci mostra ciò che rimane del ristorante galleggiante più grande del mondo, il Jumbo chiuso nel 2020 per la pandemia ma anche per una critica situazione finanziaria e la mancanza di aiuti governativi... anche il Tai Pak, che con il Jumbo formava il Jumbo Kingdom, porta a ricordi memorabili, scintillanti e immaginiamo i trasferimenti in barca degli ospiti eleganti, alcuni addirittura VIP, famosi, da una sponda all’altra, il glamour, il benessere…ora solo tanta tanta nostalgia..
Siamo troppo stanchi per cenare fuori, rientriamo in hotel e riserviamo il ristorante dell’hotel che non delude per l’eccellente qualità del cibo e del servizio; un buffet incredibile, di pesce, cotto crudo, carni, paste locali, dolci e frutta, 80€ a testa ben spesi al di fuori di una meritata bollicina, d’altronde abbiamo ben capito: a HK il cibo costa ameno che non ci si abbandoni a fast o street food….
È tempo di rientrare, manca poco alla partenza del nostro volo, ma non possiamo non fare una visita ad un Tempio meraviglioso, in una posizione unica, il Monastero Chin Lin Nursery a Kowloon.
È unico e sorprendente, su Diamond Hill, circondato da verdi colline e grattacieli, è un’oasi di piacere per occhi e cuore… sale, cortili interni, giardini curatissimi, laghetti, non potevamo trovare un modo migliore per concludere questa straordinaria avventura!
E’ qui che anche noi troviamo e sentiamo i principi fondamentali del buddismo: misericordia e gioia...
Come sempre, il momento del conto finale in emozioni e riflessioni arriva.
Hong Kong con le sue isole, ci ha affascinato e sorpreso; prima di partire mi sono detta “Chissa’ cosa faremo in questa cosmopolita città cinese?”
Non avevamo nessuna aspettativa e forse è questo l’atteggiamento giusto del Viaggiatore...
Luci ed ombre….
Le luci rappresentate dalla grande funzionalità, dalla logistica e dalla pulizia, dalla precisione e perfezione di questi luoghi e dei suoi abitanti,
ombre quelle rappresentate da un buon 40% della popolazione, coinvolti anche bambini piccoli di tre anni, che indossa ancora, a 20 gradi all’aperto e spesso da sola, mascherine chirurgiche e ffp2…ciò vuole dire che la paura ti attanaglia e il cervello ha smesso di funzionare...
I ragazzi, tanti, sono certamente sono colti, studiosi, laureati ma semplicemente automi mascherati, non un sorriso, una gentilezza, per loro sei invisibile, totalmente, anche quando chiedi loro una semplice informazione.
Ci inquietano e un pensiero bruttissimo si impossessa di noi: vogliono esportare questo modello nel nostro mondo, privo sempre più di senso critico, di riflessione, di dubbio, e ricco solo di certezze, le loro, quelle indotte, create ad artificio?!
Gli anziani e cmq la gente di una certa età invece si dimostra disponibile, a volte di una gentilezza disarmante…. forse perché ha vissuto altri tempi, quelli del periodo britannico in cui assaporarono altre realtà, verità, emozioni?
Ormai lo sapete: per me un Viaggio non è solo visita, conoscenza, ma anche il porsi domande, e coltivare dubbi.
Comunque, Hong Kong sei stata “una palestra di mondo” straordinaria e affascinante, anche qui io e Michi abbiamo trovato il nostro posto..