05 - 07 maggio 2013
Eccomi qui: sono ormai trascorsi più di 10 giorni dal mio rientro da Barcellona
Una citta’ che mi ha sorpresa e enormemente affascinata: e’ sempre cosi, conosci la Polinesia, l’Australia, la Malesia e poi metti un po’ in disparte casa tua, l’Europa, le citta’ più rappresentative e più belle. Ho deciso di dedicare del tempo anche a questo; Capodanno a Madrid e il 7 maggio, giorno del mio compleanno, mi sono regalata Barcellona; subito e’ saltata all’occhio la differenza fra le due capitali spagnole.
Madrid , regina incontrastata della movida, del basso costo per pranzare , cenare , se non considerate le dovute eccezioni, cosmopolita e anche un po’ snob, fredda non solo nel clima ma anche un po’ nel cuore; Barcellona, immaginata erroneamente come culla di ragazzini alla ricerca del divertimento a basso costo , con caratteri pressoche’ commerciali, mi ha letteralmente conquistata.
Per il mio soggiorno ho scelto un piccolo boutique hotel, come gia’ detto più volte, non amo la catena internazionale che spesso si identifica nell’albergone impersonale a 300 stanze; abbiamo optato per il Cram 4*, nel quartier un po’ defilato dell’ Eixample, ma comunque comodo; hotel con concetto moderno di design , che mi ha colpito per la sua pulizia e per il suo personale sempre attento e disponibile; per girare la citta’ , come al solito, siamo saltati sul bus rosso, per avere una primissima panoramica della citta’ , per poi consumare suole per km e km; la Ramblas, il Barrio gotico con la sua cattedrale davanti alla quade di domenica si balla tutti in cerchio la Sardana, il mercato con un ordine espositivo di merce che io definirei alla “svizzera” tanto e’ ordinato, della Boqueria , tripudio di colori , profumi, dove i migliaia di turisti acquistano cestini di frutta freschissima, il quartiere della Barcelloneta e del Porto vecchio, una capatina al meno raccomandato quartiere del Raval…qui un signore senza denti mi ha invitato a lasciare la zona il prima possibile per la presenza di ladrones e mi ha presa per una ragazza di nazionalità russa…e questo la dice lunga sulla sua lucidità mentale del momento…..
Una citta’ che vive nel ricordo di un grande artista, Antoni Gaudi’, io l’ho definito un po’” l’architetto a fumetti” , che l’ha segnata nel profondo: ed ecco le sue opere piu’ rappresentative , in primis la Sagrada Familia, Casa Battlo’ e Casa Mila’ detta anche La Pedrera, e come non rimanere estasiati dalla vista, dai giardini, dalla bizzaria di Parc Guell, progetto anche questo incompiuto di una citta giardino dalle architetture liberty e sinuose; non e’ mancata una lunga passeggiata al mare, con un sole caldissimo…qui diluviava, fino al settimo lido della citta’; ho visto quanto questa città sia pulita, con strade molto ben tenute, un servizio di bici che vengono rilasciate in diversi punti a totale utilizzo della cittadinanza che ne faccia richiesta, al solo costo di un abbonamento dell’importo di € 35.00 l’anno, numerose poi le piste ciclabili;
e qui pensi, purtroppo sempre piu’ spesso, al Bel Paese, e a Como, ultimamente sempre piu’ sporca, con strade sempre più simili a un formaggio gruviera, non e’ critica e’ verità che fa male e che ti fa capire quanto siamo indietro su molteplici aspetti , pur avendo tanto pane..; non potevano mancare due visite con viste davvero spettacolari sulla città: la collina del Montjuc e la celeberrima, per me, collina del Tibidabo. L’abbiamo raggiunta con il tram azzurro e poi con la suggestiva funicolare, qui si sono scatenate delle emozioni particolari al ricordo della lettura di uno dei miei libri preferiti, appena potete leggettelo!!: L’OMBRA DEL VENTO , ambientato in epoca franchista, da’ uno scorcio insolito e struggente di questa città.
Quando un libro mi prende così voglio andare fino in fondo. Tutti i luoghi citati nel romanzo non sono frutto dell’immaginazione dello scrittore spagnolo, ma esistono per davvero ! La Rambla, Plaça Reial e l‘Avenida Tibidabo è stata un’esperienza particolare, una sorta di viaggio spirituale della città.
In particolare La villa degli orrori, dove si concentra gran parte della trama del libro. Per arrivarci abbiamo preso, come fece Daniel il protagonista, il vecchio tram blue che si arrampica su per la collina del Tibidabo. Giunti in prossimità dell’Avinguda Tibidabo , al civico 32 non esiste nessuna villa, ma in realtà sul lato opposto della strada, al numero 31 per l’esattezza, abbiamo trovato una bellissima villa che ricorda alla perfezione la descrizione dell’Angelo della nebbia, il secondo libro dello scrittore Carlos Ruiz Zaflon
Oggi la villa ospita un famoso ristorante che si chiama Asador de Aranda e in passato un’agenzia pubblicitaria
Ogni mio soggiorno e’ anche cibo….solitamente la scelta del ristorante mi ruba parecchio tempo, sono quasi maniacale in questo; il prezzo ha qui poca importanza, mi deve colpire il contesto, la qualita’; abbiamo mangiato tapas da Bilbao e Cal Pep, ottimo pesce al Salamanca di Barcelloneta , eccellente paella al Set Portes senza contare la pasticceria dove tutti i giorni gustavo la colazione, mannaggia non rammento il nome!: comunque il pasticcere è uno degli ultimi campioni del mondo! Infinite, ahime’, non mi sono proprio mancate le soste in baretti tipici come l’ELS QUATRE GATS, dove Picasso organizzo’ la sua prima mostra e dove, il protagonista Daniel, dell’OMBRA DEL VENTO, parlo’ a Don Gustavo del libro di Julian Carrax…..
Il lavoro mi ha presa e fortunatamente, molto occupata, ma ormai lo sapete, sono prontissima per la mia prossima avventura…molo molto ravvicinata…dove?!?! Lo scoprirete presto, manca davvero poco alla mia prox partenza!
Anna Di Bona
Consulente di viaggio, I Viaggi di Anna.