Gennaio.
Una Terra magica buddista, posizionata sull’ Himalaya orientale, con circa un milione di abitanti, tutta da scoprire, sconosciuta ai più: questo è il Buthan.
La prima cosa che subito salta all’occhio, è il colore verde, dato dalla vegetazione, ovunque: gli infiniti boschi sono uno spettacolo per gli occhi, assieme ai terrazzamenti di riso.
Il monastero forse più rappresentativo è il Paro Taktsang, conosciuto come la Tana della Tigre,
costruito a strapiombo sul fianco di una montagna, ma tutto il territorio è ricco di fortezze e di splendidi panorami, che passano dalle pianure subtropicali alle ripide montagne, e alle rigogliose valli.
Un milione di abitanti su una superficie simile alla Svizzera, si parla l’inglese, il tasso culturale è medio alto e i rapporti economici sono strettissimi con l’India, preferita alla Cina.
La filosofia è quella della “felicità interna lorda“, che ha come riferimento anche importantissimi parametri quali la scuola e tutto ciò che riguarda la condizione reale dei suoi abitanti;
esiste un Comitato per la Felicità Interna Lorda, vale a dire un organo che registra il livello di felicità degli abitanti.
Il turismo di fatto è arrivato nel 1974 e questo dato la dice lunga sulla “verginità“ del posto, un luogo al di fuori del tempo dove tutto ha una sua naturale e meravigliosa collocazione.
Il trekking molto diffuso, può essere praticato ogni volta da un numero ristretto di persone, per ridurre l’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente: certamente la tassa di circa 250 dollari al giorno per il viaggiatore singolo e di circa 280 dollari a testa al giorno per i viaggiatori in coppia, rappresenta un deterrente significativo.
Il periodo ottimale per un Viaggio, è rappresentato dalle stagioni intermedie, pertanto l’autunno e la primavera, da giugno ad agosto il clima è monsonico.
L’itinerario che spesso propongo può definirsi “Buthan classico”, che va ad approfondire tutta la parte ovest a cui si aggiunge la prima visione del Nepal con Katmandu.
Per la parte orientale, occorre necessariamente allungare il viaggio.
Le guide, parlanti italiano arrivano dal Nepal o dall’India, sono davvero poche, esiste un’unica strada principale e l’aeroporto è nella città di Paro: due le compagnie aeree che hanno fatto cartello, io ho una preferenza, data non dalla qualità dei servizi ma dalla possibilità che mi viene offerta di bloccare dei posti e pertanto la tariffa, indispensabile per l’organizzazione anche di piccoli gruppi.
Le valli sono verdi, festose, la popolazione è ridente e la possibilità di scattare foto incredibili e bellissime, è onnipresente; i mercati locali, specie quelli di Paro e Thimpu, sono un continuo richiamo alla tradizione e al folclore più autentico.
Poi numerosi sono i Festival, con forti richiami religiosi e danze sacre.
Un altro aspetto importante di visita è dato dalla fioritura dei RODODENDRI, da aprile, un’occasione imperdibile per assistere ad un altro affascinante aspetto della natura in questi luoghi straordinari.
Una delle Valli meno conosciute e battute è la Valle del GANGTEY: aggiungere una notte all’itinerario per assistere allo spettacolo di centinaia di gru dal collo nero provenienti dalla Siberia, in inverno, non ha prezzo, come le possibilità, infinite, di trekking e di affascinanti passeggiate.
Gli hotels sono 3 oppure 4/5 stelle, ed è davvero notevole il divario di costo tra le diverse categorie.
In sintesi, quindi posso dirvi che il Buthan ha queste importanti caratteristiche
- Non si può viaggiare da soli
- Il visto richiesto NON prevede cambi di itineraio in corso di viaggio
- E’ pulito libero e incontaminato
La tradizione, che si rispetta profondamente, si vive ovunque, in primis nell’architettura di città e villaggi; le case sono bellissime e particolari, dipinte con colori vivi e disegni molto particolari. Tutte le abitazioni sono di tre piani: il primo dedicato agli animali, il secondo alle camere da letto e ai bagni e il terzo per immagazzinare il fieno.
- I bus possono portare massimo 17 persone, compreso il conducente; i minivan 7, le auto due
- L’eredità è tutta femminile, in questa piccola monarchia le legittime ereditiere sono infatti le primogenite femmine e non i maschi a ereditare i beni di famiglia.
- La medicina, sia tradizionale che moderna, è completamente gratuita.
- È vietata l’importazione di qualsiasi tipo di prodotto chimico.
Il punto debole è rappresentato certamente dal cibo, quello “ buthanese” che in pratica non esiste, è fatto solo di dosi di peperoncino; di fatto si mangia indiano e cinese, i buffet sono semplici e ripetitivi.
Cmq il piatto nazionale è l'Ema Datshi, e si prepara con peperoncino e formaggio, a cui viene aggiunto cipolla, a volte aglio o altre spezie, il tutto accompagnato dal churm marp, il riso del Buthan, che ha il sapore della nocciola.
Il costo del viaggio è mediamente alto, specie per l’incidenza delle tasse di ingresso menzionate sopra.
Consiglio questo Viaggio a tutte le persone desiderose di andare alla scoperta di un luogo ancora incontaminato ed estremamente affascinante, in fondo visitabile tutto l’anno: anche il paesaggio invernale può generare forti emozioni.
Eviterei sempre il periodo estivo.
Non mi resta che lasciarvi a qualche immagine e soprattutto al pensiero di organizzare un bellissimo Viaggio nel Paese più Felice del Mondo: di questi tempi, con le nostre vite, cosi fortemente condizionate dalle restrizioni imposte dalla pandemia covid, è davvero bello e quasi commovente pensare che esista una Terra in cui i principi del buddismo, assieme ai rapporti sociali, siano molto più importanti della ricchezza.
Fede e Amore possono davvero essere la fonte della FELICITA’.